Dal 1° marzo 2015 la maggior parte dei lavoratori privati possono richiedere l'inserimento del proprio Tfr in busta paga ogni mese. I lavoratori esclusi da tale possibilità sono: gli OTI (operai agricoli a tempo indeterminato), i collaboratori familiari del settore domestico, i dipendenti di aziende soggette a procedure concorsuali o che hanno sottoscritto accordi di ristrutturazione del debito, lavoratori di aziende che sono in cassa integrazione in deroga dopo un periodo di CIGS, oppure lavoratori che hanno ricevuto un finanziamento, fino alla scadenza dello stesso, dando in garanzia il proprio Tfr.

Per poter usufruire di tale opportunità i lavoratori del solo settore privato che hanno almeno sei mesi di anzianità; mentre i lavoratori assunti a tempo indeterminato devono essere stati assunti da almeno sei mesi.

E' opportuno che il lavoratore che intende beneficiare di tale opportunità deve ponderare bene la sua scelta, in quanto poi una volta presentata la richiesta, che interessa il periodo marzo 2015 - marzo 2018, non potrà più revocarla.   

I tempi utili affinchè il lavoratore si ritroverà l'anticipo del Tfr nella busta busta paga il mese successivo a quello in cui lo ha richiesto. Invece se il datore di lavoro richiede l'intervento di un istituto di credito a seguito dell'accordo sottoscritto con dall'ABI il lavoratore troverà l'anticipo quattro mesi dopo la presentazione della richiesta.

Il lavoratore che intende richiedere l'anticipo del Tfr in busta paga è opportuno che rifletta su alcuni aspetti: la tassazione che verrà applicata è quella ordinaria marginale e non quella ridotta, per sull'importo del Tfr verranno applicate le addizionali regionali e comunali che potrebbero incidere negativamente quando si andranno a richiedere prestazioni sociali strettamente collegate al reddito. Infine l'anticipo del Tfr non è gravato a livello contributivo.